SICILIA IL MITO DELLA CIRCUMETNEA

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Con  Circumetnea  il Mito ETNA è un must attrattivo,Esclusivo, della SICILIA.

A cura di Martino  Bonelli www.vipjetbonelli.com

Un mito della montagna, uno dei più attivi vulcani al mondo, un simbolo dell’Italia: l’Etna si vive a 360°, grazie anche ad un trenino che porta a scoprire la natura selvaggia e mutevole che lo circonda.
Semplicemente ‘a Montagna: cosi in siciliano è meglio conosciuto l’Etna, uno dei più famosi vulcani attivi che si erge sulla costa orientale della Sicilia, tra Catania e Messina. Si dice che Eolo avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell’Etna e secondo Eschilo il gigante Tifone fu confinato proprio nell’Etna, che per questo si ribellò ed iniziò ad eruttare. Tante sono le leggende legate a questo mito della montagna, e tante sono le emozioni che è in grado di regalare, sia dal punto di vista prettamente geologico, con le strabilianti colate di lava, sia dal punto di vista morfologico e paesaggistico, con i suoi lati coltivati che si alternano alle parti più brulle e selvagge, con i fitti boschi che lasciano spazio alle piste da sci –avete mai sciato sulla neve osservando il mare? –

Un modo insolito e parecchio suggestivo che porta a scoprire le pendici del massiccio cono dell’Etna è salire a bordo della Circumetnea, la ferrovia a scartamento ridotto, lunga 110 chilometri, che in due ore e mezza compie un ampio anello da Catania a Riposto. Tra aranci, ulivi e fichi d’India il trenino sale verso le colate di lava, e, ruotando intorno al vulcano, mostra scenari e visioni che vanno dal magico al fiabesco. Si parte dal quartiere Borgo di Catania e ci si inoltra subito nella campagna, dove compaiono le tracce della disastrosa eruzione del 1669 che distrusse la città. Dopo Misterbianco, che offre grandiosi scorci del vulcano, il trenino si ferma a Paternò, Santa Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano. Superato Bronte il paesaggio diventa selvaggio e disabitato, attraversato da spettacolari colate di lava solidificate.

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Da Rocca Calanna, a 976 metri, si ammirano i crateri più alti, poi incomincia la discesa. Dopo una sosta a Randazzo, dove non può mancare la visita alla Cattedrale di Santa Maria, si riprende la corsa verso il mare attraverso la valle dell’Alcantara. Questo tratto è quasi tutto in salita e segue il percorso del fiume Alcantara, passando per Gaggi, Graniti e in prossimità delle famose Gole dell’Alcantara. Niente di più entusiasmante penetrare nei più disparati paesaggi che questa parte di terra siciliana dona al visitatore, percorrendoli su un treno inaugurato a fine Ottocento. Ne furono testimoni anche il grande scrittore Edmondo De Amicis e la regina Elena che, viaggiando con la Circumetnea, restarono a dir poco ammaliati dalle forti emozioni suscitate dal panorama, dalla natura selvaggia e dal vulcano sempre mutevole. Ora come allora.

Un ricordo particolare va alla Regina d’Italia  Elena del Montenegro , la regina amata dagli italiani, la regina della carità, la regina crocerossina. Definizioni che rimandano al fatto che si tratti della componente di Casa Savoia ricordata con maggiore affetto dall’opinione pubblica, soprattutto per la sua umanità e per la vicinanza ai sofferenti.

Tutto ciò tocca da vicino Messina, inesorabilmente legata alla Sovrana che, in occasione del disastroso terremoto del 28 dicembre del 1908, giunse in soccorso alla città. Le testimonianze e le cronache dell’epoca ci riferiscono che il re e la regina raggiunsero la martoriata città, su una nave militare salpata da Napoli, la mattina del 30 dicembre. Fin da subito la montenegrina Elena prestò assistenza ai superstiti, sulla nave da guerra che portava il suo nome, adibita ad ospedale. I giornali riportavano che la regina in pochi giorni avesse bendato personalmente centinaia di feriti.

Una regina-infermiera, che da simile disgrazia trasse enorme popolarità: veniva celebrato il suo eroismo, reso tale soprattutto dall’umiltà ed anche dall’anonimato con cui operava. Vestita con abiti modesti, infatti, molti la credevano una semplice soccorritrice. Una volta tornata a Roma, poi, non dimenticò la popolazione dello stretto, facendo confezionare e inviare abiti per i sopravvissuti.

Informazioni
www.circumetnea.it

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