ENOGASTRONOMIA FIPE segnala urgenza di un ministero dell’Alimentazione

 25 visite totali

Dagli Stati generali alla movida selvaggia, alla leadership della Fipe. Un dialogo aperto e costruttivo con le istituzioni per promuovere un modello di sviluppo replicabile in tutta Italia. Nel frattempo l’associazione evidenzia che le assunzioni a luglio 2020 saranno la metà rispetto al 2019.

Aiuti alle imprese, movida da tenere sotto controllo, assembramenti, nuove strategie di business e poi turismo, criminalità, smart working e molto altro. Le sfide che il mondo dei pubblici esercizi si trova a dover affrontare dopo il lockdown sono molteplici e i margini per progettare e fermarsi a riflettere sono pochissimi perchè i buchi nei bilanci sono già ampi e difficilmente recuperabili. Ecco perchè anche la Fipe, l’associazione che tutela gli stessi imprenditori in crisi, si trova a dover fare i conti con una rimodulazione del lavoro che sia efficace e rapida.

La crisi per i pubblici esercizi infatti continua. I dati del Sistema informativo Excelsior confermano il pesante impatto dell’emergenza sanitaria sull’occupazione nella ristorazione da tempo denunciato da Fipe-Confcommercio. Sono appena 56.920 le assunzioni previste dalle imprese a luglio 2020 a fronte di un dato 2019 che vedeva nello stesso mese un incremento dei posti di lavoro del 12,6% rispetto alla media annua, pari a poco meno di 105mila unità.

Lo ha dimostrato ampiamente durante il periodo di chiusura di essere il riferimento per il settore. E non potrebbe essere altrimenti consideranto che ha all’attivo oltre 120mila soci. I pubblici esercizi, punto di forza della nostra economia, rappresentano un universo che conta più di 300mila imprese, 1 milione di addetti e un valore aggiunto superiore ai 40 miliardi di euro. Nel 2019 il giro d’affari, sommando bar e ristoranti, ha raggiunto gli 86 miliardi di euro. Un formidabile veicolo di promozione dell’agroalimentare, asset strategico e cardine della nostra offerta turistica.

 

Fipe punta ad un ministero dedicato all’Alimentazione

Per tracciarne i confini e delineare gli sviluppi di questo mercato in fase di ripartenza, Italia a Tavola ha incontrato il presidente della Federazione italiana pubblici esercizi Lino Enrico Stoppani.

Presidente Stoppani, quale è il bilancio dopo gli Stati Generali?
Abbiamo fatto una riflessione di carattere generale sui temi del turismo dove abbiamo evidenziato una criticità prioritaria e tre sfide che il Governo dovrebbe affrontare. Sul turismo in generale c’è un problema di governance ed è inammissibile che ci sia questa incapacità di coordinamento tra Stato e Regioni su quelle che sono oggi le competenze. A causa dell’abrogazione del ministero del Turismo e dell’intervento sul titolo V della Costituzione le competenze sono state affidate alle Regioni e lo Stato ha evidentemente un ruolo marginale. È necessario ripristinare una competenza concorrente tra Stato e Regioni. Con lo Stato che deve avere sul tema del turismo il ruolo di definizione delle linee strategiche di carattere generale sulle quali le Regioni poi operano con i loro strumenti. La governance del turismo ha bisogno di una cabina di regia unica che dia la direzione. Le tre sfide che abbiamo messo sul tavolo agli Stati Generali sono riferite alla riqualificazione del comparto, alla sua accessibilità digitale dal punto di vista della mobilità infrastrutturale e l’interconnessione, perché il turismo italiano è caratterizzato da vari turismi che non si parlano mai e non si sovrappongono. Una regia potrebbe consentirlo.

You May Also Like

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »