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Transiberiana, l’ultimo treno leggendario testo base di Andrea Cuminatto

Quando passi giorni e notti su un treno, lungo binari che sembrano non avere mai fine, qualcosa ti si smuove dentro. Ci sono momenti in cui le lancette dell’orologio sembrano ferme, congelate come il paesaggio fuori dal finestrino. Poi sbatti gli occhi, sono magicamente passate ore intere senza che te ne sia accorto e ti trovi catapultato in un altro mondo, dove le persone hanno occhi diversi, mangiano cibi impensabili, pregano divinità che credevi dimenticate.

Dalla cima dei monti Urali alle profondità del lago Baikal, la gelida Siberia è capace di avvolgere il visitatore in un calore inaspettato, grazie all’accoglienza dei suoi abitanti.

La Russia che non ti aspetti

Chiesa di San Basilio, Mosca russia
La Chiesa di San Basilio, a Mosca

Quando pensiamo alla Russia è facile associarla alla sua storia: all’impero costruito dagli zar e al periodo sovietico. Si pensa all’uomo russo e ci viene in mente il ricco turista moscovita che viene in visita nelle nostre città d’arte, o il soldato cosacco d’altri tempi. La Federazione Russa è molto di più. Ogni regione ha un suo popolo che lì viveva molto prima che quella terra fosse chiamata Russia. In ogni città attraversata dalla ferrovia cambiano la cultura e la religione, cambiano i tratti somatici e la lingua parlata.

Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, le tradizioni locali hanno cominciato a rifiorire: ciascuno ha scavato nel suo passato riportando alla luce ciò che lo rendeva diverso e speciale. Visitare oggi la Russia in tutta la sua ampiezza vuol dire esplorare innumerevoli paesi diversi.

Tanti modi per viaggiare

Sul treno i compagni di viaggio cambiano di giorno in giorno, sono di nazionalità diverse, ti fanno assaggiare cibi strani e ti raccontano gli aneddoti più impensabili della propria terra, della propria storia. E il finestrino? Beh, il finestrino del treno ti mette davanti a te stesso.

Mentre guardi il paesaggio scorrere lento, il vetro diventa uno specchio per guardarti dentro, ti offre quel tempo di meditazione che non avevi nella frenetica quotidianità.

Sei luoghi da non perdere

Kazan’: la capitale del Tatarstan è famosa per il suo cremlino, dentro il quale convivono la cattedrale ortodossa e la magnifica moschea Moschea Qol-Şärif.

Kazan' - Cremlino
Il Cremlino di Kazan’ la capitale del Tatarstan

Confine Europa-Asia: a pochi chilometri da Ekaterinburg, è il monumento che segna il confine tra i due continenti, alle pendici degli Urali.

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Il confine Asia – Europa

Lago Baikal: il lago più grande del mondo dove le pratiche sciamaniche riportano indietro di secoli.

Lago Baikal - Roccia dello Sciamano
Lago Baikal – Roccia dello Sciamano

Ulan-Udè: la capitale della Buriatia dove risiede la più grande minoranza etnica della Federazione Russa. Tratti somatici mongoli, templi buddisti e cibi unici.

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Ploshchad Sovetov a Ulan Ude, con la più grande effigie di Lenin esistente, Russia, ©Lucio Rossi

Vladivostok: il capolinea della ferrovia: una città più simbolica che bella, ma imperdibile per il suo significato.

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Vladivostok, il Ponte Zolotoy

Platskart: la terza classe dei treni russi. Non hai davvero viaggiato in Transiberiana se non hai passato almeno una notte in Platskart.

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La terza classe del treno

Gli itinerari

Il treno impiega circa sei giorni per arrivare da Mosca a Vladivostok. La durata complessiva del viaggio può variare moltissimo in base a quante soste si fanno e quanti giorni ci si trattiene nei singoli luoghi. Il consiglio è quello di dedicare minimo due settimane al viaggio: una settimana trascorsa sul treno, l’altra a terra, facendo tre soste da uno o due giorni ciascuna. Con tre settimane, il viaggio può essere molto arricchito e includere alcune deviazioni più lunghe. Ecco alcuni esempi:

Partendo da Perm: Gulag Perm-36 e grotta di ghiaccio Kungur / Interesse: paesaggio, storia, cultura / Durata: 2-3 giorni / Mezzo: marshrutka (minibus) e treno.

Da Krasnojarsk: Riserva naturale di Stolby / Interesse: paesaggio / Durata: 1-2 giorni / Mezzo: marshrutka (minibus).

Da Irkutsk: Isola di Olkhon nel Lago Baikal / Interesse: paesaggio, storia, cultura / Durata: 2-4 giorni / Mezzo: marshrutka (minibus) e traghetto.

Quando andare

Qual è il periodo migliore per compiere questo viaggio? Dipende da cosa cerchiamo. Sicuramente si può dire qual è il peggiore: la primavera. I mesi di marzo e aprile sono, nella fascia del paese attraversata dalla ferrovia, quelli in cui avviene il disgelo. Questo significa che in molte città le strade sono piene di fango, sarà già sparita la magia dei panorami innevati e non ci saranno ancora le belle giornate di sole da trascorre camminando per le vie dei centri cittadini o facendo trekking nella natura incontaminata.

Scegliete fra piena estate e il pieno inverno, anche a seconda di quali tappe volete di fare. Camminare sul lago Baikal ghiacciato è un’emozione che si può provare poche volte nella vita, ma se volete visitare bene le città e fare escursioni, andate tra giugno e settembre.

Bibliografia

Jules Verne – Michele Strogoff – Vari editori

Tiziano Terzani – Buonanotte, Signor Lenin – Tea

Colin Thubron – In Siberia – Tea

Fabio Fogu – Sui binari dello Zar – Polaris

Mauro Buffa – Sulla Transiberiana – Ediciclo

Filmografia

Akira Kurosawa – Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure – 1975

Brad Anderson – Transsiberian – 2007

Eriprando Visconti – Michele Strogoff, corriere dello zar – 1970

Ufficio Turismo

Portale Nazionale del Turismo in Russia

Per acquistare la guida dal sito dell’Editore Polaris

Biografia

Andrea Cuminatto è un giornalista appassionato di viaggi. La propensione di Andrea a raccontare i luoghi e le persone, unita a quella di Eleonora Burroni (sua compagna di vita e di viaggi) di immortalarle con la macchina fotografica, hanno fatto scaturire l’idea di una guida che permettesse a tutti di compiere uno straordinario viaggio lungo la ferrovia più lunga del mondo.

Testo di Andrea Cuminatto, foto di Eleonora Burroni| Si ringrazia Latitudeslife.com

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