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Ce lo avevano presentato come il “festival della rinascita”; ora – copyright del direttore di Rai1 Stefano Coletta – è diventato il festival della “consapevolezza”; ma l’impressione – alla luce della conferenza stampa di stamane – è che sarà soprattutto il festival dell’incertezza, alla ricerca dell’equilibrio tra un protocollo sanitario di 75 pagine e la necessità di mettere in piedi l’evento mediatico dell’anno. Amadeus è reduce dal suo 36esimo tampone e ha già chiesto a Fiorello di sostituirlo in caso di positività al Covid: “Sto attentissimo, in caso Fiore lo farà da solo. Io sono sostituibile, Fiore no”. E Fiorello, dal canto suo, proprio oggi ha implorato Carlo Conti, Fabio Fazio, Alessandro Greco e Gigi Marzullo: “Preparatevi”, perché lui di condurre il festival da solo non ne ha proprio voglia.
UNA GARA A RISCHIO – Ma ad ammalarsi potrebbe essere anche uno dei 26 cantanti. E un cantante positivo, o che abbia avuto contatti con un positivo, sarebbe squalificato, ha spiegato il vicedirettore di Rai1, Claudio Fasulo. Un clima di incertezza e paura, insomma, in una Sanremo, probabilmente reduce da un lockdown preventivo, e che si prepara a diventare zona rossa, senza palchi e senza la discussa nave (“un’idea fantastica” per Amadeus). Non certo una kermesse pop, orfana dei bagni di folla, con pochi giornalisti (un centinaio di accrediti, fotografi compresi) scelti non è chiaro secondo quale criterio e confinati al Casinò, e con il teatro Ariston – magari con i cartonati modello “Propaganda live” – destinato alla zona franca: un’isola, si spera, covid free. Per fortuna un sorriso arriva dai big spender. Gian Paolo Tagliavia, amministratore delegato di Rai Pubblicità, ha confermato: “Veleggiamo verso un buon risultato”.

IL CAST CHE VORREI – Ma veniamo allo show con la sua scenografia futuristica. E purtroppo – ma entra in gioco un po’ di strategia – anche qui vige parecchia incertezza. Non a caso Amadeus ha parlato della necessità di “improvvisare” in un festival senza pubblico: “E’ la nostra indole, una sporcatura, non essere rigidi. Il nostro modo di fare il festival”. Celentano e Benigni – come ha confermato lo stesso direttore artistico – “sono stati invitati ma non hanno ancora risposto”. Jovanotti? “Se avrà piacere di venire a trovare due vecchi amici non deve neanche bussare: la porta – ha spiegato Amadeus – è aperta”. Per fortuna di Amadeus le certezze saranno Fiorello, che “illumina tutto ciò che è intorno”, Achille Lauro con la sua “follia”, “un vero e proprio performer con cinque quadri bellissimi, e Ibra (mi ha già regalato la maglia) un grandissimo campione del calcio. Un numero uno, e scoprirete che è tante cose…” Tra gli ospiti annunciati Ornella Vanoni (al sabato), Negramaro e Alessandra Amoroso. Poi una donna per ogni sera e altre presenze femminili collegati a un’idea. Alessia Bonari, per esempio, foto simbolo della pandemia con i segni della mascherina sul viso, “per raccontare la sua storia ma senza dimenticare momenti di leggerezza e spensieratezza”. Possibilità, poi, per Loredana Bertè (“sarebbe un grande regalo”) e Loretta Goggi (“ci penseremo”).
LA MOGLIE E L’AMANTE – Un Amadeus che ha negato di aver minacciato di mollare tutto. Certo mi sono arrabbiato, ma “non sono uno che molla, mai. Posso non accettare un incarico, ma mai mollare qualcosa che sto facendo per il rispetto che ho nei confronti della Rai. Mai detto lascio Sanremo in costruzione. Ho detto solo – ha chiarito – dobbiamo essere uniti. Lo dobbiamo volere tutti”. E su Giovanna Civitillo (la moglie) che condurrà “Prima festival” con Giovanni Vernia e Valeria Graci ha scherzato: “Ci si scandalizza della moglie ma non dell’amante”. E infine c’è lui, Fiorello. Ha annunciato la celebrazione di Little Tony. E ha garantito: “Ci divertiremo, il festival avrà un grande successo. Ci metteremo tutto l’impegno. Allegria e buon umore, c’è n’è bisogno. Noi ci Sanremo…” E se lui dice lui, covid o non covid, c’è da crederci…