Settimana della Moda Milano 2021, Giorgio Armani esalta con massima coerenza il suo stile e mette al centro il suo Uri: “Riflette il mio amore per il Pianeta” – FOTO
E così, intorno a lui, sotto il suo sguardo stoico, nel Teatro sfilano una dopo l’altra le creazioni della nuova collezione autunno/inverno ’21-’22 Donna e Uoma di Giorgio Armani. Creazioni sublimi, eteree ed essenziali, semplici ma sofisticate, pensate per donne e uomini che non hanno bisogno di ostentare per affermarsi. Anzi. I modelli sembrano fluttuare nell’oscurità profonda e rarefatta, spezzata solo dal bianco abbagliante del logo GA proiettato sul pavimento, al centro della scena. Maschile e femminile si compenetrano nei sublimi tailleur a pantalone, capaci di esaltare la femminilità seducente racchiusa nel rigore di una giacca. La loro unione diventa dialogo tra uomo e donna, giorno e notte, tra il nero e il blu, tra eleganza e vezzo: ne scaturisce un’eleganza senza tempo e, soprattutto, senza mode.
L’incedere di queste donne fasciate in pantaloni ad ala di purissima seta è ipnotico: sembra quasi di percepire sulla propria pelle il contatto avvolgente, nelle orecchie risuona il delicato fruscio del tessuto. Re Giorgio è riuscito a esprimere massima coerenza non solo tra i capi, ma anche tra le collezioni (Donna, Uomo, Emporio e Alta Moda), declinando in tutte le forme la poetica della gentilezza che lo ha guidato del concepire questi abiti. L’autenticità dell’Armani pensiero si riflette nel gioco di sottrazioni, nel preziosismo dei tessuti e nella brillantezza che emanano anche le tinte più tenuti. Ritroviamo i motivi floreali disegnati con le paillettes sui lunghi abiti da sera d’ispirazione botticelliana che già abbiamo visto nell’Alta Moda, ma anche i giochi di rouches che vanno a valorizzare i colli di bluse e camicie, sbocciando da sotto le giacche. E il velluto, morbido e sofficissimo, di quel nero profondo simbolo di Armani. Poi cristalli, pennellate di tinte acquose e fiabesche, dal turchese al cobalto al rosa pallido, boules planetarie, punti di luce chiamati a spezzare il rigore milanesissimo dei grigi e dei greige.
Canoni che ritroviamo declinati anche nell’Uomo Armani, un articolato guardaroba tributo a un film, American Gigolò, che fissò per sempre nella memoria collettiva l’immagine di un uomo intento a scegliere con cura cosa indossare. D’altra parte, lo stilista ha sempre scavato e indagato la psicologia del vestire, rimanendone affascinato. E la sua nuova collezione maschile è proprio questo: una raccolta di capi che, aggiornati, attraversano le decadi in rapidi passaggi, per consegnare il ritratto di uomo disinvolto e consapevole, naturalmente elegante. Al centro c’è ovviamente lei, la giacca soft, svuotata e destrutturata, riattualizzata nei tessuti. A dare un tocco di eclettismo ci pensano i tessuti tecnici dei capispalla e i volumi ma il vero must è la nuova camicia di velluto: un capo che non ha bisogno d’altro, neanche di una giacca. Basta lei, ed è subito sera.