Movimento 5 stelle non esiste più: chi sperava in un’altra politica in Italia ora è orfano
di Ivo Mej 10 Agosto 2021
Tutto è compiuto. Il Movimento 5 Stelle non esiste più. Al suo posto uno dei tanti partiti italiani, con un suo padrone e una sua nomenclatura. Questo nuovo partito del professor Conte si ispira ad un non ben identificato ‘progressismo’ che potrebbe tranquillamente farlo confluire nel Pd. Speriamo il prima possibile.
Non c’è più traccia della democrazia dal basso sognata da Gianroberto Casaleggio, non più una delle 5 stelle iniziali di quello che rappresentarono il Movimento: acqua pubblica, ambiente, mobilità sostenibile, sviluppo e connettività per tutti i cittadini. Cosa sono diventate nel ‘Partito di Conte’? Aria fritta, propria della retorica democristiana che anima ogni discorso del professore pugliese: ecologia integrale (che vuol dire?), giustizia sociale (ah, bello!), innovazione tecnologica (che ci sta sempre bene) ed economia eco-sociale di mercato (mica possiamo inimicarci i turboliberisti della Confindustria!). Manca solo la pace nel mondo e la lista delle ovvietà utopiche saprebbe completa.
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Chissà chi ricorda per quali motivi abbiamo invece eletto i vari Di Maio & C. al parlamento italiano. Nel programma elettorale del 2013, registrato presso il Ministero dell’Interno l’8 gennaio dello stesso anno, si legge: “I partiti si sono sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio” (proprio quello che è oggi il Partito di Conte); “Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualsiasi carica pubblica” (sì, ti saluto); “Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali” (manco la proposta); “Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla Scuola pubblica” (ce lo vedete Di Maio fare la voce grossa col Vaticano?). Sono solo alcuni delle decine di punti mai perseguiti da coloro che furono da noi eletti per dare applicazione a questo programma.
Ma eravamo all’opposizione. Vero, allora vediamo il programma del 2018, visto che poi da allora siamo andati al Governo: “Via 400 leggi inutili!” (stiamo aspettando con ansia); “Investimenti ad alto moltiplicatore occupazionale per creare nuovi lavori e nuove occupazioni” (certo, per i ‘portavoce’); “Riduzione aliquote Irpef” (ve ne siete accorti?); “50 miliardi in innovazione, energie rinnovabili, manutenzione del territorio, adeguamento sismico” (c’è solo il complicatissimo bonus del 110% dalla sorte già segnata); “Stop al business della immigrazione e rimpatri immediati per gli irregolari” (ahahaha!).
Di tutte le decine di punti presentati solo il Reddito di Cittadinanza è stato ottenuto e mantenuto. Ma abbiate pazienza: l’alleato Draghi ci metterà poco a liberarsi anche di questo, come ha fatto in cinque minuti con la cancellazione della prescrizione di Bonafede. Con l’avallo del fu Movimento tutto………