Svizzera, benessere totale dentro l’armonica Natura della prof.a Gisella Bellantone

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Svizzera, benessere totale dentro l’armonica Natura

 

Report surplace della Prof.a Gisella Bellantone

International press  relationo

s www.vipjetbonelli.com

*Artico, leggibile in 11 lingue, e’ pubblicato nei due face book del gruppo www.binelli.com seguiti loda 10.000 Fullowers.*

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La Svizzera è un’esperienza salutifera olistica che ho avuto la fortuna di apprezzare: vi accoglie un paradiso naturale, un’inebriante freschezza di aria buona, che sa di boschi e monti. Domina infatti ‘la montagna incantata’, e l’aria alpina, come testimonia anche la presenza in passato di numerosi sanatori, fa particolarmente bene alla salute. L’occhio si compiace di contemplare rocce fertili da cui la natura prorompe, ma ordinatamente, pulitamente, pittorescamente. Bellezza naturale che rende la solitudine più accettabile e significativa. Dovunque un tripudio di foglie e fiori, di colori: festanti bandiere con la croce elvetica sventolano sui pennoni affissi agli chalet, vasi fioriti sui davanzali e sugli steccati, pittoresche casette basse in uno spazio ameno. Natura custodita, curata, amata. Rapiti, starete col naso in su per cogliere il candore dei ghiacciai, le sorprendenti cascate giù dalla montagna, e respirerete il profumo della terra dove cresce la vita. Tanti boschi senza boscaglia, circondati da prati verdi come appena tosati e, in mezzo ad essi, un immenso lago, il lac Léman (lago Lemano o di Ginevra), che sotto il sole brulica di scagliette dorate, mentre, dall’altro lato della strada, dall’alto, ordinati e ridenti vigneti terrazzati lo osservano.

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Lungo il Lago Léman, verso Losanna (con qualche deviazione)

Il lago vi accompagna dolcemente, sempre al vostro fianco mentre, venendo dal passo del Sempione, proseguite sull’autostrada verso Losanna. All’interno di una delle tante rotatorie che educano alla velocità moderata, una statua ricorda l’amore degli Svizzeri per gli sport all’aria aperta: sci alpino e di fondo praticabile presso rinomati impianti sciistici come quelli di Zermatt; escursionismo con lo zaino attrezzato in spalla; ciclismo praticabile lungo chilometri di piste ciclabili; tennis, giocato sulla traiettoria del mitico Tennista di Basilea.

Dopo una sosta al suggestivo castello di Chillon (Château de Chillon), situato a Veytaux, sulle rive del lago, proseguite per la vicina, incantevole Montreux (nel cantone Vaud, di lingua francese) ovvero verso il cuore della mondanità, contenuta e mai esibita. Sarà un amore a prima vista! Protagonista il lago, cinto tutt’attorno da opere d’arte, eleganti hotel stile Belle époque, case e ville in pietra, legno, ferro battuto, dai colori che si armonizzano con il verde e l’azzurro della natura. Tappa irrinunciabile, ieri per gli artisti e le aristocrazie d’Europa, oggi per i vip. Uno fra tutti: Freddie Mercury nei cui Mountain Studios, oggi museo, i Queen registrarono molti album e per il quale ogni anno, nel giorno della nascita, il 5 settembre, si celebra un omaggio presso la sua statua volta verso quel lago, fonte inesauribile d’ispirazione. Se siete appassionati di jazz, non potete mancare:ui ogni anno si svolge il prestigioso e spettacolare Montreux Jazz Festival.

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Da Montreux, gli amanti delle escursioni possono prendere uno dei caratteristici treni a cremagliera che lentamente, regalando scenari mozzafiato, s’inerpicano sulle Alpi svizzere, fino a Rochers de Naye. Se poi si ha l’intrepidezza dell’escursionista alpino, dalla stazione ferroviaria di Aigle, con un bus o altro treno si può raggiungere il villaggio di Les Diablerets, da cui, a piedi, fare escursioni o prendere una funivia che sale fino alle vertiginose vette del ghiacciaio Glacier 3000.

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Proseguendo a piedi lungo il lago, la cui presenza dà un determinante contributo al clima temperato di Montreux e dei soleggiati dintorni, arriverete presso le quais de Clarens, luogo celebrato da Tolstoj che su queste sponde dimorò nella primavera del 1857, trovando ispirazione per i suoi romanzi. Luogo di artisti, di ogni secolo. La presenza amicale, intima e avvolgente del lago Léman conforma l’indole dei frequentatori. Il silenzio nell’aria  frizzante, addolcita dal sole mattutino, infonde una calma spirituale paragonabile a una lezione di yoga all’aperto. Passeggiare sul lungolago, sia a Clarens che a Vevey, a Losanna o a Pully rappresenta un’esperienza unica, staccare gli occhi e allontanarvi da questo spettacolo vi risulterà molto difficile! Una natura di acque, foglie e fiori che ispira e induce alla riflessione sull’uomo: incontrerete persone immerse nella meditazione; riceverete tanti sorrisi di sconosciuti; percepirete voci sussurrate, rispettose del silenzio, fuori e anche nelle case; potrete godere spettacolari voli d’uccelli, germani, cigni, anatre; ascolterete il cinguettio dei passerotti che zampettano presso le piante, a un passo da voi; vedrete gabbiani di dimensioni ‘normali’, non aggressivi come quelli delle nostre città, dagli enormi becchi affamatissimi. Voi stessi, dentro la natura che vi avvolge da tutte le parti, visibile all’infinito, vi sentirete pacificati col mondo, ritornati a una dimensione naturale più umana.
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In Svizzera, non può mancare, specie per i golosi, una sosta nella città dove venne inventato il cioccolato al latte: Vevey, sede mondiale dell’azienda internazionale Nestlé, qui fondata nel 1867. Con una deviazione dal lungolago, partendo da questa ‘deliziosa’ cittadina, per chilometri e chilometri lungo l’autostrada verso Fribourg, potrete ammirare le produttrici di latte che permettono di realizzare i raffinatissimi cioccolatini e gli apprezzati formaggi come il groviera, vanto della Svizzera: migliaia di beatissime mucche da latte, lasciate libere in piccoli gruppi su ampi pascoli verdi, con colline e montagne sullo sfondo. Tale quadretto bucolico è l’espressione del benessere degli animali che vivono in questo ambiente sano, immerse nell’odorosa e quieta natura, che sembrano uscite da una pubblicità televisiva. Tuttavia quelle sono immagini vere, non artificiali e stereotipate, e a chi le osserva fanno desiderare di comprare solo e sempre emmental, gruyère e cioccolata svizzeri!
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Seguitando, arrivate a Lavaux, il cui paesaggio, unico, continuerà a riempirvi di stupore: con i suoi fitti e ordinatissimi vigneti terrazzati con vista mare, Lavaux  è oggi patrimonio mondiale dell’Unesco. Potrete liberamente percorrere a piedi chilometri di sentieri che serpeggiano attraverso vigneti terrazzati e, completamente avvolti da essi, godere con tutti i sensi, in particolare da vicino dell’odore dell’uva e dall’alto dei colori del lago; i più sedentari potranno scegliere di visitarli a bordo di uno dei 2 trenini con ruote pneumatiche. A Lavaux operose ed abili mani di coltivatori per secoli hanno sapientemente plasmato il terreno impiantando vigneti a terrazze, ove si producono vini di alta qualità, degustabili sul luogo: una vera “grazia di Dio”, un successo frutto di un lavoro duro, diligente, disciplinato.

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E finalmente arriverete a Losanna, sede dell’École Polytechnique Fédérale (EPFL), meta di tanti giovani da tutta Europa, attirati dal prestigio e dalla fama della sua offerta formativa di alto livello in ambito scientifico e tecnologico e dai suoi innovativi progetti di ricerca nel campo della scienza e dell’ingegneria. All’avanguardia la forma architettonica e l’organizzazione interna degli spazi del Rolex Learning Center (per gli studenti, semplicemente “il Rolex”), centro della vita e delle attività del Politecnico. In questo luogo, crocevia di relazioni internazionali, ogni giorno si realizza l’interazione tra ingegneri e tecnici che contribuiscono al progresso anche dell’orologia elvetica, che detiene il primato nel mercato degli orologi di lusso, apprezzata in tutto il mondo per la competenza e la precisione: “preciso come un orologio svizzero” diciamo giustamente anche noi per indicare una precisione ‘orologiaia’.

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Per conoscere la storia della città capitale del cantone di Vaud vi consigliamo di visitare Il Museo storico di Losanna, ospitato all’interno dell’Ancien-Evéché, un antico vescovato. In questi mesi, presso tale museo, posto di lato alla cattedrale gotica che domina la città, un manifesto con signorina alla guida di una vespa Piaggio annuncia la mostra sui 150 anni d’immigrazione italiana a Losanna (aperta fino al 9 gennaio 2022): che felice coincidenza! Un’occasione per conoscere la storia di quest’ affascinante città e insieme una pagina della storia della nostra emigrazione in Svizzera.

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Nelle belle giornate, in ogni stagione, a Ouchy, la stazione balneare di Losanna, potrete piacevolmente passeggiare, prendere il sole e fare il bagno o imbarcarvi su un battello per una gita nelle cittadine situate lungo il lago, compresa Evian, che si affaccia sulla sponda francese.

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Losanna è anche una capitale del turismo sportivo internazionale, poiché è sede del C.I.O. (Comitato Internazionale Olimpico), il governo mondiale dello sport, col suo museo e parco visitabili sulle quais d’Ouchy.

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Se di giorno a Losanna il lungolago rappresenta il centro della vita all’aperto, appena cala la notte, nel centro storico echeggia la suggestiva voce del Guet, il guardiano che annuncia alla popolazione lo scorrere delle ore della notte, secondo un’antica ed ancora viva tradizione medievale. Col naso in su, rivolto alla sommità della torre della cattedrale, ogni sera decine, centinaia di abitanti e turisti aspettano di veder apparire dal buio la nera e misteriosa figura del guardiano banditore che, preceduto dalla sua lanterna, si affaccia lentamente sui 4 lati della torre per perpetuare una tradizione secolare, scandendo con la sua voce stentorea e vibrante, che rompe il silenzio ed emoziona: ‘C’est le guet. Il a sonné dix, il a sonné onze, il a sonné douze…’ Un’apparizione magica, una parentesi fiabesca, un rito inutile quanto suggestivo, nello scenario di una città Svizzera altamente attiva e produttiva.

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Continuate il percorso sul lungolago Léman fino a Morges, accolti da pittoresche e coloratissime aiuole, tinteggiate da giardinieri, artisti della natura. Verso mezzogiorno, ora di pausa pranzo, unitevi nella corsa a impiegati e giovani studenti che con i sacchetti per il pranzo si dirigono verso i curatissimi prati sul lungolago, dove vi sembrerà di essere Biancaneve nel film di Walt Disney, circondata da fiori e uccellini cinguettanti. Visitate il castello e il centro storico, con i bagni pubblici lungo il corso, lindi come salotti, aperti fino alle 18. Pulizia e decoro sono ovunque tratti connotativi della Svizzera, che nei fatti dimostra per i suoi cittadini quel rispetto, che ha come effetto il rispetto dei cittadini verso la propria città. A Morges, come altrove, vi stupirete vedendo passare più volte al giorno le moderne macchine per spazzare e lavare le strade già pulite: il pensiero, tristemente, volerà a certe nostre città-latrina, che affondano nel loro stesso putridume, oltraggio alla dignità dei cittadini.

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Svizzera, amor di patria che educa alla libertà

“La Confederazione Svizzera tutela la libertà e i diritti del Popolo e salvaguarda l’indipendenza e la sicurezza del Paese” : è tutto scritto nell’articolo più importante della Costituzione elvetica.

Fin dai primi istanti in territorio svizzero percepirete un particolare modo di vivere e agire. Alla radio si mescolano varie lingue: francese, tedesco, italiano, che vi fanno sentire in un contesto multiculturale e quindi a casa. Ma al passaggio di dogana vi si ravvivano i ricordi degli studi liceali: “Willkommen! Haben Sie etwas su verzollen?” Mi ero scordata di cosa fosse una dogana in tanti viaggi in UE, da cui la vicinissima Svizzera è fuori. Vigono particolari regole, che gli Svizzeri rispettano senza il bisogno di troppa polizia e controlli, semplicemente perché la loro Patria, la cui bandiera onnipresente -anche sulle targhe automobilistiche- è un segno fortemente identitario, li ha educati alla libertà. Pertanto ci si sente sicuri anche nella foresta buia, di notte, in Svizzera. Si chiude a chiave la macchina, ma si potrebbe lasciarla anche aperta, perché il tasso di criminalità è basso. Il cittadino svizzero non è sottoposto a divieti o ad obblighi, ma viene educato ad usare la libertà. Per  esempio, l’uso delle gomme da neve non è obbligatorio, ma in caso d’incidente l’assicurazione non vi pagherà e dovrete pagare una multa salatissima per guida pericolosa. Non ci sono inoltre multe per eccesso di velocità ma verrete multati per aver prodotto un eccesso di particelle CO2. Al lago e nei parchi non esistono cartelli che indicano: “Vietato buttare oggetti di plastica in acqua e cicche di sigarette a terra” ma cartelli esplicativi che anche i bambini capiscono: “Nella natura, un imballaggio di plastica si frammenta e non scompare mai. Proteggiamo il nostro ambiente” e “Un mozzicone contiene più di 150 sostanze tossiche per l’ambiente”. Inoltre, in una strada in cui passano pedoni, più efficace di un obbligo o limite di velocità è una scritta a terra: “Rispetto – Velocità adatta” con l’indicazione grafica di pedoni, ciclisti e monopattini. Sul lungolago, ai proprietari (propriétaires) di cani si ricorda: “solo la vostra collaborazione permette di assicurare la pulizia (propretè) dei sentieri”, fornendo loro sacchetti igienici allo scopo. Consci che libero è soltanto chi usa della sua libertà, gli Svizzeri non ricorrono a un’autorità che dall’alto impone obblighi e divieti, ma educano alla libertà attraverso la riflessione autonoma e la considerazione delle conseguenze delle azioni. La Svizzera è considerata modello di libertà politica repubblicana: è noto a tutti che in Svizzera si vota su tutto, circa 4 volte l’anno, referendum compresi. Il popolo afferma continuamente la propria sovranità eleggendo il parlamento federale ogni 4 anni e votando ogni tre mesi circa su proposte di modifiche costituzionali e su leggi emanate dal parlamento. Non a caso l’eroe nazionale svizzero è Guglielmo Tell, l’abile arciere che vince la sfida contro il dominatore straniero riuscendo a colpire una mela sulla testa del figlio e diventando così la guida del suo popolo nella lotta per la libertà e l’indipendenza.

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Helvetia docet

Mi aspettavo una Svizzera tutta banche e negozi di lusso, e invece ho scoperto altro: la coscienza profonda della libertà; una radicata etica del lavoro nel Paese in cui tutti lavorano; un’attenta promozione dell’agricoltura e il rispetto ‘naturale’ dell’ambiente; un tenore di vita sobrio e frugale, tanto da contemplare la festività del digiuno, dedicata alla preghiera di tutte le confessioni, al digiuno e al ringraziamento. Gli Svizzeri non sono certo vitali e creativi come gli Italiani, ma conducono una vita desiderabile, quieta e ordinata, essenziale, minimalista per certi versi, più umana verrebbe da dire, assai lontana dal nostro caos oltraggioso del reale ‘barocco’, come direbbe Carlo Emilio Gadda. Il viaggio attraverso la Svizzera, che raccomando fortemente a chi sa apprezzare l’armonica Bellezza, è pertanto esperienza umana e di libertà nonché cura e terapia anti-stress: dalla Svizzera il viaggiatore, nella sua integrità -corpo, mente e spirito-, ritorna umanamente rinnovato, con uno stato di salute psico-fisica nettamente migliorato. Gute Reise! Bon voyage! Buon viaggio!

Gisella Bellantone (20/10/2021)

 

interesse e promo  Ing. Antonio Bonelli Presidente InternationalTouristic Center gives his press avalaibilty whising memorable work and devotes publication this report to Memory dr.a Anita Costanza Garibaldi

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Gabriele Rossi

Gabriele Rossi

Ciao

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