di
Luca Bonelli
Amministratore delegato www.bonelliconsulting.com
Secondo Unione Italiana Food il consumo dell’alimento simbolo del made in Italy è aumentato di quasi il doppio, passando da 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue. Il Belpaese resta un riferimento per produzione ed export. In occasione della giornata dedicata a spaghetti&co. organizzata anche un’iniziativa benefica in favore della Caritas

Oggi si celebra il World Pasta Day e di motivi per festeggiare uno degli alimenti più celebri al mondo ce ne sono. Almeno secondo i dati resi noti dall’Unione Italiana Food, organizzatrice, insieme all’International Pasta Organisation (Ipo), della giornata dedicata a spaghetti &co. Il consumo di pasta negli ultimi 10 anni è quasi raddoppiato, passando da 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue. E l’Italia resta un riferimento per produzione ed export. Dal consumo ai formati più amati, ecco alcuni dei numeri più curiosi sulla pasta
GUARDA IL VIDEO: World Pasta Day, curiosità su uno dei cibi più amati

Ogni italiano consuma oltre 23 kg all’anno di pasta. Seguono Tunisia, 17 kg, Venezuela, 15 kg e Grecia, 12,2 kg. Nel complesso è italiano 1 piatto di pasta su 4 mangiati nel mondo e con 3,9 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici l’Italia si conferma leader mondiale della pasta, davanti a Usa, Turchia, Egitto e Brasile
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Il settore dei pastai italiani conta quasi 120 imprese, oltre 10.200 addetti e genera un valore di 5,6 miliardi di euro. Più della metà della produzione italiana (il 62% ovvero 2,4 milioni di tonnellate) finisce all’estero. I Paesi dove esporta di più l’Italia sono Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Giappone
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Rispetto al periodo gennaio/luglio 2020, l’export di pasta dei primi 7 mesi del nuovo anno segna un calo del 9,4% a valore, ma il confronto con i valori “pre-Covid” dello stesso periodo del 2019 evidenzia un +13%. Guardando ai volumi di pasta esportati i 5 mercati più strategici sono Germania (+6%), Francia (+2%), Giappone (+4%) e soprattutto Usa (+10%), mentre l’unico valore di segno negativo rispetto al 2019 arriva dal Regno Unito (-4%), conseguenza della Brexit

Spostando l’attenzione sui formati, secondo un’altra elaborazione di Unione Italiana Food, sono oltre 300 i tipi di pasta presenti sugli scaffali dei supermercati, ma gli italiani scelgono quasi sempre gli stessi

La top 10 dei formati costituisce quasi 900 mila tonnellate di pasta su 1,4 consumate annualmente in Italia e vede in testa gli spaghetti davanti a penne rigate e fusilli. Poi i rigatoni. A seguire, farfalle, linguine, lumachine, bucatini, mezze maniche e lasagne. Non mancano variabili regionali alla classifica nazionale: al Sud, per esempio, risalgono posizioni ziti, ditalini, orecchiette

Entrando nel merito del consumo, secondo una ricerca Doxa-Unione Italiana Food, è preferita la pasta corta a quella lunga e la pasta rigata alla liscia

In occasione del “World Pasta Day” 2021 si terrà anche un’iniziativa di beneficenza dei pastai italiani in sostegno delle mense Caritas. Si può partecipare postando fino al 25 ottobre sui propri canali social lo scatto di un piatto di pasta con l’hashtag #Haveagoodpasta

Ogni scatto condiviso verrà pubblicato sul sito dedicato “Al Dente” (http://aldente.worldpastaday.org/) e “caricherà” un contatore online fino al raggiungimento di 300mila piatti di pasta, che i pastai italiani doneranno alle mense Caritas di quattro grandi città italiane: Milano, Roma, Napoli e Palermo

Sono 150 i ristoranti italiani e internazionali che hanno già aderito con menu speciali e una ricetta di pasta solidale ispirata al tema #haveagoodpasta che verrà proposta in carta fino al 25 ottobre e condivisa sui propri canali social per coinvolgere la propria community