FIJET CONGRESSO IN EGITTO Impressioni, emozioni e riflessioni dal viaggio in Egitto del consigliere Elvio Masciulli

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a cura di Elvio Masciulli

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Nelle nazioni confederate Fijet

 

Impressioni, emozioni e riflessioni dal viaggio in Egitto in occasione del  congresso FIJET 2022

Per un appassionato di  storia antica l’occasione di un viaggio in Egitto, la terra dei FARAONI, era una opportunità da cogliere assolutamente. Alla Facoltà di lettere e filosofia lo studio della storia antica era rivolta, in particolare, ai secoli dominati dalle civiltà greca, etrusca e romana e,  avendo poi preso la mia vita professionale strade del tutto diverse, la mia conoscenza delle civiltà antecedenti era assolutamente superficiale.

Ma ecco (2019) l’opportunità del viaggio che si presenta in occasione del congresso FIJET; entusiasmo iniziale, delusione per il rinvio causa COVID ma, finalmente (2022) è deciso, si farà.  Il 9 Ottobre si parte, da Fiumicino al Cairo con Egipt air. Durante la fase di atterraggio la prima impressione: ma quant’è grande questa città? Attaccato al finestrino  osservo una distesa smisurata di costruzioni e strutture  color sabbia , solcata da un sinuoso nastro lucido, il grande fiume Nilo. In seguito la nostra guida (bravissima) ci dirà che al Cairo vivono 25 milini di abitanti, quelli censiti, e chissà quanti altri…

Siamo accolti e condotti all’hotel Sonesta, buono certamente ma non adeguato al numero di stelle che lo classificano, almeno secondo i nostri standard occidentali. Il giorno successivo è particolarmente impegnativo, nel grande salone dell’hotel  Mr. El Kadi e il Dr. Wazeeri svolgono interessantissime relazioni sulle ricerche archeologiche in corso e sulle ricadute sul turismo essenziale per l’economia egiziana. A seguire, Mr. Ghabbur illustra la fuga in Egitto della Sacra Famiglia. E’ emozionante pensare che ci troviamo in quei luoghi che hanno visto Maria , Giuseppe e il Divino Infante. In autobus andiamo a visitare il museo della civiltà egizia; il traffico è caotico, si alternano tratti cittadini, specialmente centrali, belli e ben curati con palazzi signorili e ville recintate (sic) , a caseggiati fatiscenti, tanta sporcizia per le strade; rifletto che sarebbe impossibile per un “turista fai da te” girare per questa megalopoli. Costeggiamo un grande quartiere con grandi strani palazzi e una parte mancante, destano curiosità automezzi di ogni genere ricolmi di spazzatura…..davvero impressionante! La nostra guida ci informa che quel quartiere è abitato dagli addetti alla “nettezza”urbana…chissà forse la trattengono per rovistarla alla ricerca di qualcosa di utile o di valore. L’impressione di sconcerto che sto provando si ripeterà durante tutto il viaggio, in tutti i luoghi visitati.  Siamo al museo, interessantissimo, con la sua incredibile quantità di reperti che danno una idea chiara dello sviluppo della civiltà egizia dagli albori ai tempi più recenti; nelle loro teche di vetro, le mummie sembrano voler ricordare, a chi le osserva, la loro antica grandezza. La visita termina, troppo breve, come anche altre, ma il tempo disponibile è breve a sua volta e altre visite ci attendono. Penso che sarebbe necessario tornare…ma quando? Di nuovo  in autobus, verso Giza, ancora le stesse immagini di caos e degrado ma ci aspettano le Piramidi; le vediamo da lontano, illuminate e animate nello spettacolo di suoni e luci che ne ripercorrono la storia; bello, certamente, ma non entusiasmante come invece , l’indomani, quando ancora torniamo e le osserviamo, le tocchiamo, le misuriamo; fanno impressione nelle loro enormi dimensioni, quella di Cheope in particolare, la più grande. E intorno, il “nulla “ del deserto animato dalla quantità di cammellieri e venditori di mercanzie varie. A guardia perenne del sito la Sfinge, misteriosa, enigmatica, conturbante.  Nel tragitto verso Giza la visita, in Tahir Square, al Museo Egizio, una imponente struttura che accoglie il corredo della tomba di Tutankhamon e la sua maschera funeraria d’oro, le mummie di Rmses II e Seti I  e della regina Hatsepsut oltre ad una infinità di reperti. Anche qui la visita è breve , troppo breve , perdo la cognizione del tempo, attratto in un mondo lontano, ricchissimo di sapere, di conoscenza e ricchezza in formidabile contrasto col mondo esterno caotico, sporco, povero.

In aereo partiamo per Aswan;  il giorno successivo visita alla cava di granito donde proviene la quasi totalità delle statue e dei manufatti archeologici; particolarmente interessante l’obelisco incompiuto, impressionante nella sua enorme dimensione; erano immense le capacità tecniche di quegli antichi che , da quei giacimenti rocciosi, riuscivano ad estrarre enormi massi, a dimensione dei manufatti che se ne sarebbero tratti e li trasportavano, sfruttando le piene del Nilo, nei luoghi dove sarebbero stati lavorati e resi le opere d’arte che noi oggi possiamo ammirare.

Visitiamo i templi di File; andata e ritorno su barchini che solcano senza luci, nel buio della notte, le acque del Nilo, verso l’isola di Agilkia. Lo spettacolo di luci e suoni ci racconta questo grande complesso monumentale, stupendamente decorato a bassorilievo e i templi dedicati alla dea Iside e a Horus. Importanza fondamentale per lo studio della civiltà egiziana ha un dei due obelischi qui presenti che, portato a Londra, ha permesso, insieme con la stele di Rosetta, la decifrazione dei geroglifici.  A visita terminata iniziamo una bellissima crociera sul Nilo, ospitati  in comode cabine della motonave. Facciamo tappa a Kom Ombo  per visitare i templi di Horus, il dio falco e Sobek il dio coccodrillo; interessanti bassorilievi alcuni dei quali ci rivelano le conoscenze chirurgiche e ginecologiche  degli egizi, davvero stupefacenti.  Navighiamo verso Luxor, la nave scivola dolcemente sul fiume, passiamo il tempo sul ponte, al sole, su comodi divani o lettini a bordo piscina o in cabina,  ammirando i bellissimi paesaggi ricoperti di lussureggiante vegetazione  delimitata dalle sabbie del deserto che le sponde del grande fiume ci offono alla vista; ogni tanto, quando la nave rallenta, piccole imbarcazioni ci affiancano e venditori nei lori tradizionali vestiti, offrono, con alte grida, e simpatiche battute,  le loro mercanzie. Siamo a Luxor, andiamo a visitare i Colossi di Memnone; lungo la strada, tutti gli abitati mostrano tanta povertà, uomini, donne velate, bambini nel gran caldo, nei loro lunghi abiti, intenti a ……niente, carretti trainati da asinelli, pochi mezzi a motore, case quasi tutte con un piano rialzato incompiuto (sarà completato per i figli quando ne avranno la possibilità) e canali irrigui derivati dal Nilo, pieni di rifiuti. Particolare, così come dall’arrivo al Cairo, caserme militari tante, posti di blocco e controlli frequentissimi, poliziotti in borghese, riconoscibili dalle pistole allacciate alla cintura, o in divisa , dovunque e tutti in abbigliamento non proprio “marziale”. L’Egitto è un paese, come quasi tutti in Africa e Medio Oriente, politicamente instabili (occidente ne sai qualcosa?) governati con sistemi che poco o nulla hanno di democratico. Peraltro le situazioni di conflittualità in quelle parti del mondo, e non solo purtroppo, sono endemiche sfociando spesso in situazioni belliche. Credo che la massiccia presenza militare e di polizia osservata sia, appunto, dipendente da  timori di pericoli sia interni che dall’esterno. Torniamo alla parte culturale del viaggio: I Colossi di Memnone rappresentano il Faraone Amenhotep III , alti circa 18 metri sono scolpiti in blocchi unici di granito……ma come hanno fatto?    Proseguiamo per la Valle dei RE nella antica Tebe, oggi Luxor: Siamo in pieno deserto, sole cocente, si entra nella tomba di Seti II; un lungo cunicolo in discesa, porta al sarcofago che conteneva la mummia del faraone. Pareti e soffitto finemente istoriati, occupando tutto lo spazio con figure e simboli di vita e religiosi, con dipinti che conservano ancora , incredibilmente, gli originari colori; impressionanti le scene che mostrano i processi di mummificazione. Sono emozioni forti e domande: come facevano? non è possibile! Sono trascorsi millenni! Ti ronzano nella mente. E poi, come può conciliarsi tutto ciò con quel mondo esterno dal quale noi occidentali, avvezzi a modernità e benessere, siamo così lontani?  L’ultima visita, la Valle delle Regine, il tempio della Regina Hatsepsut, mastodontico, dalla bellissima struttura architettonica, incassato nella montagna della quale è parte, sembra un miraggio mentre ci avviciniamo. La guida ci racconta della ascesa al potere da parte di questa donna attraverso lunghe lotte; viene spontaneo un parallelo con la condizione delle donne nel mondo moderno e in particolare nei paesi islamici….quanta strada e quante battaglie dovranno ancora fare  per affrancarsi definitivamente, cancellando tutti i tabù e conseguire la definitiva parità e la considerazione esclusivamente per merito e capacità? Speriamo!!

Il complesso templare di Luxor, edificato da Amenhotep III, completato e arricchito da Ramses II,  la cui vita ed imprese sono istoriate su tutti gli enormi colonnati, presenta, sul davanti, due enormi statue del Faraone ed un obelisco dei due originari; un lungo viale con sfingi sui due lati collega il complesso al tempio di Karnak. Coinvolgente la visita ripetuta di notte con lo spettacolo di luci e suoni allestito pro turisti.

Il viaggio culturale termina qui, ora ci aspettano tre giorni di svago e relax a Hurgada che raggiungiamo in autobus atraversando il deserto che affascina con la sua desolata, magnifica immensità.

 

 

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