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Libro di Stefano Bisi: «Palazzo Giustiniani, l’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani»
Stefano Bisi, Gran Maestro del Grand’Oriente d’Italia, racconta nel suo nuovo libro la storia di un lungo contenzioso…

Il nome di Palazzo Giustiniani, in via della Dogana Vecchia, attualmente in uso al Senato della Repubblica, sottolinea il Gran Maestro, «è impresso nel corpo e nella mente dei liberi muratori del Grande Oriente d’Italia perché ottanta anni di storia della massoneria sono passati da lì, da quelle stanze dove erano i templi per le riunioni rituali e dove sono stati iniziati centinaia di profani; è tra quelle mura che venne ucciso il gran maestro aggiunto Achille Ballori. E chi dimentica le cronache degli assalti dei fascisti al palazzo per impossessarsi dei nomi dei fratelli e del collare del gran maestro?».

Il nuovo libro di Bisi, dunque, racconta e documenta la storia di un contenzioso ancora aperto e si inserisce nel solco di una produzione volta ad indagare un accanimento che da tempo investe la Massoneria italiana alla ricerca di una verità che renda giustizia. Il Gran Maestro, giornalista e scrittore, è infatti autore anche de “Il biennio nero 1992-1993 – Massoneria e Legalità trent’anni dopo”, che racconta l’inchiesta del Procuratore della Repubblica di Palmi, Agostino Cordova che, nell’ottobre del ‘92, dispose il sequestro degli elenchi dei fratelli del Grande Oriente d’Italia, perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni di alcuni dirigenti alla ricerca di elementi che dimostrassero l’esistenza di liste di iscritti segrete e collusioni della Massoneria con la malavita. L’inchiesta fece grande scalpore mediatico per le modalità morbose con cui fu condotta e fu da Bisi definita una vera e propria “caccia alle streghe”, conclusasi nel 2000 con l’archiviazione.